Dell’Amore e del Matrimonio
Il Raggiante mi condusse in una chiesa in cui si stava celebrando un matrimonio.
e così parlo:
«Le erronee interpretazioni date dagli stolti e dagli uomini che hanno riposto una fede troppo cieca nelle parole dei miei cronisti, ma troppa poca fede nello spirito dei miei insegnamenti, hanno impedito agli studiosi di cogliere la giusta verità. Sono così successe molte cose vergognose e dannose.
La morale ed i costumi sono instabili e mutevoli, e quelli di un paese e di un’epoca non sono uguali a quelli di un’altra, quindi le parole che Io dissi in passato, a riguardo del matrimonio, non erano intese come leggi da scolpire nella memoria di tutti gli esseri e di tutti i tempi.
Allora feci una concessione a persone dure di cuore quando dissi: “Solo per fornicazione un uomo può ripudiare la propria moglie“; e per questo i miei seguaci pensarono forse che io abbia incoraggiato la gelosia e che nessun uomo dovrebbe perdonare la propria moglie per infedeltà? In verità, molto più caro mi è quel marito che perdona la moglie, mettendo così in pratica lo spirito dei miei insegnamenti.
Ahimè! Troppo spesso i miei discorsi sono stati usati come scusa per dissolvere l’unione matrimoniale e per giustificare la mancanza di carità coniugale; mentre altre volte essi sono serviti a giustificare la mutua prigionia di un’unione fra persone incompatibili.
Ma ho mai predicato la crudeltà ed il tormento dei miei figli? No, e ti dico che coloro che si rifiutano di sciogliere i vincoli del matrimonio quando due sono uniti nell’infelicità e nell’avversione reciproca, sono torturatori nel mio nome.
Ed ancora questo ti dico: benedette sono quelle persone sposate che, avendo cessato di amarsi, si sforzano per potersi riamare di nuovo, poiché esse sono come eroi ai miei occhi e molto vicine al Padre dell’Amore»
Tratto da “LUI” di Cyrill Scott Ed. Sysnthesis